venerdì 29 febbraio 2008

Indagine sulla Mentalità Neototalitaria

Apriamo, in questo post, la discussione relativa all'indagine che i professori Di Fraia e Barile ci hanno proposto in merito al concetto di Neototalitarismo.
Azzurra suggeriva, a lezione, l'idea che bisognasse indagare su alcuni profili presentati nel libro: il profilo della mamma in carriera, quello dei bobos, o ancora quello delle coppie omosessuali...
Io credo, invece, che sia più opportuno lavorare sulle dimensioni della vita umana: la dimensione politica, quella delle relazioni affettive, degli stili di consumo, del lavoro... Rimanere vincolati ai profili, infatti, può distoglierci dall'idea dominante delle teorie sul Neototalitarismo: quella che la Mentalità Neototalitaria fa parte di noi, ci appartiene e condiziona la nostra vita, la vita di tutti.
Per questo la ricerca dovrebbe concentrarsi sulle dimensioni della vita che accomunano tutti: tutti consumano, tutti vivono relazioni affettive, tutti studiano o lavorano, tutti partecipano - seppur in maniera diversa - alla vita politica del paese.
Certo, è necessario ridiscutere i casi da analizzare... Vi faccio un esempio: affrontare la dimensione politica parlando di Berlusconi mi sa di "vecchio" e inflazionato. Penso sarebbe più divertente e più utile trattare il caso Beppe Grillo: in un periodo di totale sfiducia nei partiti, un comico s'inventa di combattere il "totalitarismo" della politica utilizzando dei mezzi e una retorica populista tipica dei regimi totalitari stessi. Curioso no? Mi piacerebbe studiarlo...
Voi che ne dite?

Segreto svelato!

Ebbene sì: l'esistenza di questo blog non è più segreta. A dire il vero non lo è stata nemmeno per 24 ore... ma d'altra parte un prodotto di qualità non può restare nascosto a lungo!:-)
Miei cari massoni, sappiate dunque che la buona Maddalena, da oggi, ha iniziato a spiarci. Attenzione a quello che scrivete! Il nemico potrebbe essere ovunque...

giovedì 28 febbraio 2008

La Mentalità Neototalitaria

Nel nuovo "bellum omnium contra omnes" l'importante non è eliminare il nemico, ma assumerne il punto di vista, occupare il suo spazio vitale per negargli il primato della sua inferiorità (o superiorità) e con essa il diritto ad essere ciò che è.
Ho riscritto questa frase almeno tre volte sul mio quaderno. La trovo di una potenza affascinante e disarmante allo stesso tempo.
Il libro di Barile introduce un concetto, quello di Mentalità Neototalitaria, che risulta essere tanto straordinario, per il fatto che ci aiuta a rileggere ciò che sperimentiamo ogni giorno da un punto di vista nuovo e inaspettatamente reale, quanto ansioso e ansiogeno, perché sembra cancellare dalle azioni umane la dimensione etica.
Mi spiego. La declinazione del concetto di Neototalitarismo negli ambiti più disparati della vita, del lavoro, della politica, del consumo ci fa capire che ci troviamo di fronte a un fenomeno reale e diffuso: da quando ho letto il libro non faccio altro che vedere Neototalitarismo dappertutto, nelle mie azioni passate e in quelle presenti, nelle scelte dei miei amici, nel mio paese, nella scuola, nella Chiesa, nelle relazioni affettive...
D'altra parte fatico ad accettare ciò che vedo. Non so se ci avete fatto caso, ma dalle considerazioni espresse da Barile sembra che non ci sia posto per l'etica, per la morale, per la religione. Anche le scelte che potevamo pensare orientate da una predisposizione religiosa o etica (emblematico in questo senso il caso del viaggiatore nel Sud del Mondo) sembrano in realtà dominate dalla logica neototalitaria. La Chiesa è vecchia, omofoba, ignorante, ingerente... La morale è surclassata da un'ideologia porno imperante... La coerenza politica è utopia... I valori sono strumento del potere...
Insomma, in che cazzo di mondo viviamo?!? Sembra quasi che fossero meglio i vecchi totalitarismi (si stava meglio quando si stava peggio?). Nella comprensione del libro di Barile mi trovo a questo punto: sospeso tra l'accettazione e il rifiuto, tra la considerazione che tutto ciò sia drammaticamente vero e la convinzione che, invece, sia tutto invenzione pura.
Mi rincuora un poco sapere che gli studiosi non parlano molto di Neototalitarismo in questi termini. Da una piccola e veloce ricerca fatta su Google risulta che Barile è, infatti, l'unico a parlarne. Questa cosa rende il libro doppiamente interessante e valido. Perciò il mio giudizio è complessivamente positivo... Unico ostacolo la scrittura, difficile e pesante.
Peccato, penso che i concetti trattati possano essere discussi in ambienti diversi... ma una scrittura così ampollosa li relega, purtroppo, in contesti prevalentemente accademici.
Dite la vostra! Se vi sembra necessario possiamo aprire un post per ciascun argomento di maggior interesse: che ne so, uno per la politica, uno per la pornografia, uno per il turismo...

Materiale Lezioni

Ricordo a tutti che sul sito dell'Università Iulm è presente una sezione dedicata al nostro Master. Purtroppo il materiale delle lezioni che trovate in questa sezione è relativo allo scorso anno. Tuttavia la lezione del professor Di Fraia sull'indagine qualitativa è online... La potete scaricare dall'elenco che trovate cliccando qui.
Ciao!

Benvenuto!

Lo spazio in cui ti trovi è stato creato dagli studenti dell'Università IULM di Milano iscritti al Master in "Management dei Processi Creativi" nell'anno 2008.
Partendo dalla discussione degli argomenti trattati a lezione, vogliamo confrontarci sulle nostre aspirazioni e sul futuro della professione creativa. Lo scopo di questo spazio virtuale è favorire lo scambio di opinioni dei partecipanti al Master, ma anche coinvolgere chiunque possa essere interessato al dibattito sull'evoluzione delle professioni legate alla creatività.
Usa dunque questo spazio per chiedere opinioni, scambiare materiale sulle lezioni, esporre i tuoi dubbi, reclamare e, perchè no... invitare i tuoi compagni a feste o aperitivi! :-)
Buona navigazione!